Le cooperative italiane non sono Mafia Capitale

Le cooperative italiane non sono Mafia Capitale

Le cooperative italiane non sono Mafia Capitale

Riproponiamo la lettera del presidente Gardini pubblicata dal corriere della Sera 

mercoledì 12 aprile 2017
Sul Corriere della Sera la lettera del presidente Gardini volta a sfatare la mortificante e ricorrente espressione di equazione: cooperative = Mafia Capitale. Nella lettera il presidente scrive «la nostra non è una difesa d'ufficio. È un'operazione verità … Nel welfare le cooperative hanno fatto evolvere l'azione del volontariato in impresa e ispirato il libro bianco del welfare europeo. Senza la loro azione avremmo un'Italia meno vicina a bambini, anziani, disabili, persone svantaggiate … azione che non si ferma davanti alle fatture scadute, perché se lo facessero ci sarebbe un pezzo d'Italia che rimarrebbe senza servizi e senza voce … Se delinque una coop tutto il sistema è marcio, se lo fa una spa no (come è giusto che sia intendiamoci) ... In Italia dà lavoro a 1.350.000 persone (welfare, agroalimentare, consumo, credito, servizi) e incide sul PIL per l'8%. Ricondurlo tutto o in gran parte a mafia capitale sembra una banalizzazione autolesionista verso un movimento di imprese diffuso in tutto il mondo, ma trattato come fosse un'anomalia tutta italiana …» 

(puoi leggere l'articolo completo è allegato)

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