LE NOTIZIE

La Rubrica: Il primo bilancio sociale. Gardini «Valore alla nostra storia»

La Rubrica: Il primo bilancio sociale. Gardini «Valore alla nostra storia»

«Le vere cooperative immuni dal cancro della corruzione». Pari opportunità, confronto con il governo.

giovedì 25 giugno 2015

Il primo Bilancio di sostenibilità di Confcooperative: Gardini, la legalità è la nostra scelta distintiva

«Il Bilancio di sostenibilità è un invito e un aiuto che vogliamo dare alle nostre cooperative per orientarsi su una gestione basata sulla mutualità e sull’impegno civile. Soprattutto il tema della legalità per noi è una scelta distintiva, affinché l’illegalità non sia un vantaggio che favorisca i furbi e i disonesti a scapito degli onesti». Lo ha dichiarato il presidente Gardini, presentando il Bilancio di sostenibilità 2014 della confederazione: uno strumento per misurare e valorizzare il valore sociale, oltre che economico, generato nel corso dell’ultimo anno.

Una crescita economica equilibrata e duratura, il progresso sociale e il miglioramento della qualità della vita, così come la tutela e la valorizzazione dell’ambiente sono i principi ispiratori della sostenibilità e sono insiti nella cooperazione, ha evidenziato il direttore dell’istituto di Management della Scuola superiore Sant’Anna, Marco Frey. «Questi sono temi che coinvolgono l’essenza delle cooperative – ha aggiunto Gardini –. Se pensiamo a una banca di credito cooperativo con 130 anni di storia, bisogna considerare che in quella storia c’è il lavoro di diverse generazioni che hanno contribuito a generare un valore sociale che va preservato e conservato».

Un’operazione di trasparenza contro l’illegalità, un’assunzione di responsabilità sul lavoro svolto finora che va comunicato all’estero per valorizzare quanto realizzato e per assicurare una partecipazione dal basso al cambiamento finalizzato alla costruzione di un percorso solido e duraturo, come hanno sottolineato le vicepresidenti nazionali di Confcooperative Claudia Fiaschi e Giovanna Zago, il presidente di Federabitazione Alessandro Maggioni  e il vicepresidente di Federsolidarietà Andrea Fora

Cooperative pioniere sulle pari opportunità: il 53% degli occupati è donna, in controtendenza rispetto al resto del Paese

«Un giornata, frutto di un percorso durato 3 anni ma che è solo l’inizio». Così la vicepresidente nazionale di Confcooperative, Giovanna Zago, ha introdotto il progetto “Modelli per la diffusione delle pari opportunità nelle imprese cooperative”, realizzato dall’Alleanza delle Cooperative Italiane insieme ai sindacati confederali e con il supporto finanziario di Fon.Coop, presentato a Palazzo della Cooperazione a Roma.

Conciliazione vita-lavoro, valorizzazione del ruolo delle donne, soprattutto per i ruoli di leadership, e gestione delle risorse umane in ottica di genere sono gli obiettivi principali del progetto caratterizzato da un percorso di ricerca, approfondimento e confronto con la partecipazione attiva delle cooperative finalizzato a costruire orientamenti comuni nell’ambito della parità di genere che possano rappresentare un modello valido applicabile a diverse realtà.

Dalle analisi realizzate nel corso dei lavori è emerso che la cooperazione, rispetto al resto del Paese, è in forte controtendenza nell’ambito delle pari opportunità: nelle cooperative aderenti all’Alleanza, che rappresenta il 90% della cooperazione italiana, le donne corrispondono al 58% su oltre 1 milione e 150mila addetti complessivi, con picchi decisamente più alti in settori come il sociale, i servizi e la grande distribuzione. «Un segnale importante – ha evidenziato il sottosegretario al ministero del Lavoro, Teresa Bellanova – che deve essere trasmesso all’esterno attraverso la cooperazione, per far capire che la parità è realizzabile. Soprattutto attraverso progetti come questo che testimoniano un’ampia capacità di sperimentare e di innovare».

Festa della Cooperazione a Benevento: Gardini, rispettiamo il patrimonio ereditato dai nostri padri e tramandiamolo ai nostri figli

«Un patrimonio che abbiamo ereditato dai nostri padri e che abbiamo il dovere di trasmettere ai nostri figli». È questo che le cooperative rappresentano per il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, che intervenendo alla Festa della cooperazione a Benevento ha di nuovo messo in guardia contro le forme di criminalità imprenditoriale che minano le aziende oneste, «cellule cancerogene che si sono inserite in un corpo sano». Il compito di Confcooperative è quindi quello di costruirsi sulla base delle esigenze delle cooperative e dei soci, per rimettere al centro il tema della legalità e i valori fondanti della cooperazione per estirpare quelle cooperative che, anche se poche, stanno danneggiando gravemente il lavoro onesto di migliaia di cooperatori. 

Con questi obiettivi bisogna affrontare le prossime sfide, a partire dalla Riforma del Terzo settore che rappresenta un’occasione per «creare gli anticorpi per evitare che nuove cellule cancerogene si inseriscano nel corpo sano della cooperazione», evidenziando come il passaggio dal volontariato alla cooperazione abbia permesso al welfare del nostro Paese di fare un salto di qualità. Occorre poi continuare a sostenere le cooperative agricole, puntando su processi di aggregazione che permettano loro di essere più competitive sul mercato, così come è necessario proseguire la battaglia sul credito cooperativo in Europa dove non c’è una visione rispettosa delle piccole banche e si tenta di omologarle su modelli diversi. «Il nostro compito è far crescere ancora la cooperazione sana e autentica per dare risposte di welfare, valorizzare i prodotti e il lavoro di generazioni di cui noi e i nostri figli dobbiamo avvertire il valore e sentire la responsabilità» ha concluso Gardini.