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La "Carta di Assisi". La Carta AntiMafiaCapitale

La "Carta di Assisi". La Carta AntiMafiaCapitale

I cooperatori sociali ad Assisi. Da 30 anni il welfare innovativo. Gardini fuori chi per reggere il mercato cade nell'illegalitá

giovedì 18 giugno 2015

Solidarietà e legalità sono le parole d’ordine condivise dagli oltre 1.000 dirigenti della cooperazione sociale che prendono parte ad Assisi all’evento organizzato da Federsolidarietà, per celebrare il trentennale dalla prima assemblea delle cooperative sociali aderenti a Confcooperative. 

Federdersolidarietà torna dopo trenta anni ad Assisi, per rilanciare le sfide per i prossimi anni e rafforzare gli ideali della cooperazione sociale autentica anche attraverso un lavoro congiunto con le istituzioni.

«Un evento che non è una festa, ma un laboratorio di partecipazione e di rilancio motivazionale dove le cooperatrici e i cooperatori sociali possano rafforzare i propri sentimenti di coesione e solidarietà dice il presidente di Federsolidarietà Confcooperative  Giuseppe Guerini».

La strada che si intende percorrere è quella di un tavolo di lavoro con la PA e con le istituzioni per combattere la corruzione, promuovere la legalità, garantire un mercato trasparente nell’affidamento dei servizi dal settore pubblico. Si vuole dare vita a un sistema trasparente che premi il merito e tuteli la cooperazione sociale autentica. 

«Siamo convinti che questo sia il lavoro che la rappresentanza può fare. Perché è nell’interesse di tutti i suoi aderenti, garantire le regole del gioco e non dei singoli giocatori». 

Il percorso con le istituzioni dovrebbe portare all’attivazione di un tavolo permanente sul welfare e la cooperazione sociale finalizzato a creare un modello di riferimento per le procedure di affidamento attraverso atti “soft regolation”, ma vincolanti, come linee guida e bandi tipo, all’attivazione di tavoli di servizi con altri settori della cooperazione, alla costruzione di indici di allerta preventivi, a cadenza periodica, rispetto alle cooperative che hanno rapporti con la PA.

«È un ulteriore impegno nel segno della lotta alla corruzione – dice Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative – che si inserisce in un percorso già avviato con la sigla del Protocollo della legalità con il Ministero dell’Interno e la redazione di un Codice Etico interno che impone, anche sul piano politico, una serie di comportamenti dentro il mondo dell’impresa e della rappresentanza». 

Passaggio cruciale per rafforzare il percorso è la delega al Governo per la riforma del Terzo settore che dovrebbe essere utilizzato anche in un’ottica di contrasto alla corruzione e nell’applicazione di azioni sanzionatorie. Prevedere per tutte le imprese sociali la redazione di un vero e proprio bilancio contabile e l’obbligo della personalità giuridica per le associazioni e fondazioni che intendono assumere la qualifica di impresa sociale. 

Non ultimo «è necessario riscrivere un codice degli appalti più chiaro e agevole, cogliendo le opportunità offerte dalle direttive comunitarie in materia» conclude Guerini presidente di Federsolidarietà.