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Con Ciampi perdiamo pilastro della storia repubblicana

Con Ciampi perdiamo pilastro della storia repubblicana

Sulle cooperative disse "Trasformano bisogni in imprese e includono quanti sarebbero esclusi"

venerdì 16 settembre 2016
"Perdiamo un pilastro della nostra storia repubblicana per il suo profondo senso delle istituzioni, per la sua vita interamente dedicata allo Stato: dalla lunga carriera in Bankitalia alla guida del Governo al settennato al Quirinale, anni in cui, con grande rigore istituzionale, attraverso le sue visite nelle città e negli angoli più periferici del paese è entrato nelle case e nei cuori degli italiani. Lo ricordiamo come uno dei Presidenti che ha riconosciuto grandi meriti alla cooperazione. Parole che più che mai ci richiamano con responsabilità al ruolo che le cooperative hanno nel paese". Così l'Alleanza delle Cooperative Italiane ricorda la figura del Presidente emerito Carlo Azeglio Ciampi che sulle cooperative aveva detto "Il Movimento Cooperativo in Italia è un patrimonio che appartiene all'intero Paese. Un patrimonio economico e imprenditoriale, che produce ricchezza e occupazione, ma è anche un patrimonio civile. La storia del Movimento Cooperativo è strettamente intrecciata con la storia dell'Italia unitaria. Nel corso della sua lunga storia, la cooperazione ha consentito a ceti e classi che per altra via ne sarebbero stati esclusi di accedere all'esperienza dell'impresa, che è esperienza di libertà, di responsabilità, di cittadinanza. Ha trasformato, con la formula dell'associazionismo, bisogni collettivi, quali la casa, i consumi di base, i consumi elementari in realtà imprenditoriali. Ha contribuito, più di tanti altri, sicuramente, a rispondere all'esortazione di Massimo d'Azeglio: "Fatta l'Italia dobbiamo fare gli italiani".